Modulo Alzheimer
Consta di n. 20 posti letto.
Il quadro clinico delle persone affette da Alzheimer è dominato da un declino cronico e progressivo delle funzioni cognitivo-intellettive, associato a gravi disturbi psico-comportamentali ed importanti cambiamenti della personalità e della vita di relazione della persona.
La conseguenze di tale quadro patologico sono una graduale compromissione dell’autonomia della persona affetta da malattia di Alzheimer ed un forte impatto sia sulla sua qualità di vita che su quella dei suoi familiari o dei car-givers.
Il modulo Alzheimer pertanto si avvale della professionalità di personale altamente qualificato e di interventi mirati e pensati ad hoc per la malattia.
La formulazione del Piano di Intervento Assistenziale (PAIL’U.V.M. , ai fini dell’inserimento in R.S.A., effettua una valutazione psichica, cognitiva e comportamentale, oltre quella relativa alla condizione sanitaria ed alle abilità di base. A questa valutazione segue la strutturazione di un Piano Assistenziale, che è individualizzato per ogni residente, dove vengono sintetizzati i bisogni e il tipo di interventi assistenziali/riabilitativi. Il P.A.I. quindi pone l’accento sulla personalizzazione dell’intervento... Leggi) viene elaborato ad personam con il triplice obiettivo di ridurre i disturbi psico-comportamentali, rallentare il processo degenerativo e potenziare le abilità residue facendo leva su abilità che la persona ancora possiede e tenendo conto delle sue preferenze/attitudini.
Per raggiungere questi obiettivi, validi strumenti riabilitativi per le demenze e in particolare per la demenza di Alzheimer, accanto al trattamento farmacologico, sono rappresentati dalla Terapia Non FarmacologicaLe terapie non farmacologiche (TNF) costituiscono un approccio tecnico standardizzato di comprovata efficacia, basato su prove scientifiche, che si prefigge, in modo complementare alla terapia farmacologica, l’obiettivo di contrastare la disabilità legata alla patologia stessa limitando l’impatto della malattia sull’autosufficienza e permettendo di mantenere il più elevato livello di autonomia compatibile con il deterioramento indotto dalla demenza stessa. L’ approccio... Leggi, dalla Terapia Non Farmacologica Di BaseOgni momento è educativo e ogni persona che circonda il paziente è in grado di stimolarlo. Stimolare il paziente demente ad alimentarsi autonomamente, a vestirsi da solo, costituisce un’attività che va portata avanti da tutti, operatori ma anche familiari. Spesso l’ospite confonde le posate, non le usa nel modo corretto, rovescia l’acqua fuori dal bicchiere, nasconde il cibo, gioca con... e dall’ Assistenza Riabilitativa Motoria (Fisioterapia).