La progettazione dell’ambiente è parte integrante dell’approccio globale di cura e assistenza delle persone affette da demenza di Alzheimer finalizzato al miglioramento della loro qualità di vita.
L’ambiente, per essere considerato una risorsa terapeutica, deve garantire la sicurezza fisica e psicologica, compensare la disabilità fisica, sensoriale e cognitiva e, allo stesso tempo, rispettare le capacità decisionali residue e il diritto alla riservatezza del paziente.
L’approccio ambientale, che si rivela essenziale in ogni fase della malattia, mira a contenere il disorientamento nello spazio, nel tempo e verso le persone di tratta di un grave deficit cognitivo, spesso responsabile di disturbi del comportamento.
La qualità funzionale ed estetica degli spazi, sia chiusi che aperti, ha dunque un ruolo determinante, non solo perché fa da supporto allo sviluppo dei programmi terapeutici, ma anche perché richiama costantemente il valore e l’inviolabilità della persona, riconoscendone la sua dignità e fungendo da fonte di rassicurazione per i pazienti e per i loro familiari.
La progettazione degli spazi deve tenere presente che la percezione spaziale del malato di Alzheimer si trasforma progressivamente nel tempo. Ad esempio alcuni pazienti allo stato iniziale della malattia parlano di “sgretolamento” delle forme e dei colori dell’ambiente di vita. Persino i riflessi di un pavimento lucido, i rumori consueti di casa, le troppe porte di un corridoio, le ombre del proprio giardino scatenano reazioni cosiddette “catastrofiche” e risposte comportamentali inadeguate ed imprevedibili.
E’ pertanto fondamentale che la progettazione o riprogettazione degli spazi contribuisca a ridurre e contenere queste fonti di stress, a fungere da strategia compensativa alla difficoltà ad orientarsi nel tempo e nello spazio, a rallentare l’inevitabile declino delle capacità cognitive e funzionali, a ridurre l’uso dei farmaci e a stimolare le abilità residue.
Esistono linee guida sia per la strutturazione degli spazi chiusi (luci, colori, altezza delle stanze, arredi) che degli spazi aperti. A tale riguardo, la R.S.A. è dotata di un ampio giardino, il “Giardino AlzheimerIl nucleo Alzheimer è dotato di un ampio giardino la cui conformazione è stata studiata appositamente per permetterne l'utilizzo ai pazienti ed ai loro parenti. La presenza del giardino Alzheimer offre all’ospite e ai suoi familiari l'opportunità di godere di un ambiente aperto ma protetto dove il movimento è privo di pericoli e dove è possibile ripristinare un contatto con... Leggi”, cornice fondamentale per una più efficace stimolazione sensorialeche comprende: Terapia Occupazionale La Terapia occupazionale prevede la stimolazione delle capacità residue attraverso attività che prevedono la realizzazione di un prodotto finito o lo svolgimento di una o più funzioni della vita quotidiana. L’aprassia porta il malato di Alzheimer a realizzare con difficoltà compiti funzionali e gesti precisi, dunque finalizzare i movimenti ed eseguire compiti in sequenza diventa molto... Leggi, orientamento temporale e trattamento del wandering.