MODALITÀ DI ACCESSO
Hanno diritto a beneficiare dei servizi offerti della casa per la vita, tutte le persone residenti in Puglia, tutti i cittadini di stati membri della Comunità Europea e loro familiari, i cittadini stranieri di cui all’art. 41 del D.L. g.s.n° 286 del 25/07/1998 e alla Carta dei Servizi ai sensi dell’art. 3 della L.R. pugliese n° 19 del 2006 e, secondo le modalità ivi definite.
Per l’accesso alla Casa per la vita, i Comuni e le Asl per quanto di propria competenza effettuano in modo integrato una valutazione del bisogno complessivo della persona e, quando possibile, del suo nucleo familiare, al fine di definire risposte complessive, uniche e personalizzate.
La valutazione del bisogno, effettuata dalla Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM) che ha sede in ambito territoriale o Distretto Socio-Sanitario, è condizione necessaria per accedere ai servizi a titolo gratuito o con concorso parziale alla spesa, nonché per fruire del titolo per l’acquisto di servizi.
Il percorso dell’ospite può iniziare anche dal Presidio Ospedaliero attraverso l’attivazione della Dimissione Protetta (DOP) per il paziente fragile, ma stabilizzato, impossibilitato a proseguire le cure al proprio domicilio. Si attivano in tal modo procedure che creano ed utilizzano, tra ospedale e territorio, linguaggi univoci e percorsi determinati e condivisi.
In questo caso la DOP è proposta dall’equipe medica dell’U.O. di degenza in cui il paziente è ricoverato. L’equipe medica valuta le condizioni cliniche del paziente, segnala alla Direzione Sanitaria ospedaliera la necessità di attivare la dimissione protetta a favore del paziente.
La direzione sanitaria tramite l’Assistente SocialeFornisce assistenza sociale ovvero si occupa della gestione dei rapporti tra i distretti socio sanitari, l’utente, le U.O. dei P.O. e la R.S.A., rispetto all’iter che va dalla proposta di inserimento, all’inserimento stesso, all’accoglienza e alle valutazioni in itinere. Leggi ospedaliera attiva la DOP attraverso apposita modulistica distrettuale (richiesta, proposta e Svama o Svam-di).
Ogni valutazione si conclude con la predisposizione di un Piano di assistenza Individualizzato (PAIL’U.V.M. , ai fini dell’inserimento in R.S.A., effettua una valutazione psichica, cognitiva e comportamentale, oltre quella relativa alla condizione sanitaria ed alle abilità di base. A questa valutazione segue la strutturazione di un Piano Assistenziale, che è individualizzato per ogni residente, dove vengono sintetizzati i bisogni e il tipo di interventi assistenziali/riabilitativi. Il P.A.I. quindi pone l’accento sulla personalizzazione dell’intervento... Leggi), concordato con la persona e la sua famiglia, che indichi la natura del bisogno, la complessità e l’intensità dell’intervento, la sua durata, le fasi di verifica del percorso di cura, i relativi costi, il soggetto responsabile della gestione del caso.
Gli ingressi in Casa per la vita sono subordinati alla disponibilità di posti e di servizio e alla accettazione dell’Equipe professionale.
LA PRESA IN CARICO
All’atto dell’ammissione, all’Ospite viene assegnata la camera e copia del regolamento che disciplina il funzionamento e l’organizzazione della struttura ospitante; l’Ospite viene iscritto in un apposito registro, viene redatta la sua cartella personale e la sua presenza viene notificata, nei modi e nei tempi previsti dalla legge, alla competente Autorità di Pubblica Sicurezza.
L’Ospite, infine, indica il proprio medico di base, il cui nominativo viene annotato nella cartella personale.
L’utente deve inoltre presentare la seguente documentazione:
- Carta di identità;
- Codice fiscale;
- Tessera sanitaria;
- Documentazione o relazione clinica, se in possesso;
- Terapia farmacologica in atto;
- Documentazione inerente lo stato sociale ed economico.